L’apprendistato: quali sono i vantaggi per l’azienda?

Assumere giovani lavoratori con contratto di apprendistato porta vantaggi contributivi e retributivi alle aziende: ecco quali.

L’apprendistato presenta numerosi vantaggi per lavoratori e aziende: i primi, giovani, possono inserirsi nel mercato del lavoro, i secondi ottengono incentivi e agevolazioni.

In quest’articolo vediamo quali sono le tipologie dell’apprendistato e quali sono i vantaggi contributivi e retributivi per le aziende.

Cos’è l’apprendistato?

L’apprendistato è un contratto di lavoro a tempo indeterminato finalizzato alla formazione e all’occupazione dei giovani.

Può essere stipulato da tutti i datori di lavoro di imprese private appartenenti a tutti i settori di attività. È definito anche “contratto formativo” in quanto all’esperienza lavorativa si alternano momenti di formazione.

Tipologie di apprendistato: quali sono le differenze?

L’apprendistato è disciplinato dal Dlgs. 15 giugno 2015 n.81 artt. 41-47.

Questa tipologia contrattuale si articola in tre forme:

  • Apprendistato per la qualifica professionale: rivolto principalmente a chi è impegnato in percorsi scolastici, è adatto per conciliare l’esperienza di studio con quella pratica, affine all’inserimento nel mondo del lavoro. Non può essere stipulato per più di 3 anni.
  • Apprendistato professionalizzante: è pensato per l’apprendimento lavorativo e possono accedervi i soggetti in età lavorativa compresa tra i 18 e i 29 anni. Nel contratto vanno definiti gli obiettivi formativi che, al termine, gli apprendisti dovranno Può essere stipulato con durata variabile; solitamente da minimo 6 mesi a massimo 3 anni, la cui regolamentazione è prevista dai CCNL
  • Apprendistato di alta formazione: focalizzato sul conseguimento di una laurea o di un dottorato di ricerca da parte dei soggetti interessati. Ha una durata variabile in base ai percorsi di studio.

 

Per le aziende che attivano un contratto di apprendistato è prevista una riduzione del costo del lavoro.

Vantaggi dell’apprendistato: perché al datore di lavoro conviene

Perché conviene attivare contratti di apprendistato?

Innanzitutto per un’azienda è importante gestire le risorse umane e investire in nuovi talenti, formandoli in modo che siano integrati nei processi aziendali. Il contratto di apprendistato favorisce l’inserimento di giovani lavoratori nell’organico aziendale, riducendo i costi di formazione del personale.

Inoltre un apprendista, oltre ad essere formato sulle peculiarità tecnico-organizzative dell’impresa, potrà acquisire i valori e la cultura aziendale.

I vantaggi dell’apprendistato per il dipendente

Con questa tipologia di contratto l’apprendista ha la possibilità di formarsi professionalmente per conseguire la qualifica prevista dal piano formativo; inoltre ha la garanzia di percepire la retribuzione contrattuale, oltre al riconoscimento di tutte le tutele minime (salariali, previdenziali) previste per i lavoratori subordinati. Possono inoltre godere degli ammortizzatori sociali stabiliti dallo Stato nel caso di crisi dell’azienda.

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Quali sono i vantaggi contribuitivi, normativi ed retributivi

L’apprendistato professionalizzate, così come le altre due tipologie, consente vantaggi contributivi, normativi e retributivi per il datore di lavoro. In particolare ci sono:

  • Sgravi contributivi, fino all’anno successivo alla fine del periodo di formazione
  • Benefici retributivi, derivanti dalla possibilità di inquadrare l’apprendista fino a due livelli inferiori
  • Benefici normativi, perché gli apprendisti sono esclusi dal computo nell’organico
  • Incentivi per la formazione degli apprendisti, a livello regionale e tramite fondi interprofessionali

Vantaggi contributivi

Sono previsti i seguenti vantaggi contributivi per l’apprendistato:

  • Aziende con più di 9 dipendenti: una contribuzione a carico dei datori di lavoro pari al 10% della retribuzione imponibile
  • Aziende con meno di 10 dipendenti (inferiore o pari a 9): una contribuzione a carico dei datori di lavoro pari al:
    • 1,5% per il primo anno
    • 3% per il secondo anno
    • 10% per i restanti anni successivi al secondo

All’aliquota contributiva deve aggiungersi l’aliquota di finanziamento della Nuova Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI), pari all’1,61% (1,31% + 0,30%) della retribuzione imponibile ai fini previdenziali.

Anche l’apprendista ha agevolazioni: la quota contributiva a suo carico sarà del 5,84%, a differenza dei lavoratori dipendenti a tempo indeterminato e/o determinato che versano il 9,19%.

Vantaggi retributivi

Sulla base delle previsioni contrattuali, il lavoratore assunto con contratto di apprendistato può essere retribuito in alternativa come segue:

  • Sino a due livelli retributivi inferiori rispetto al livello finale;
  • Percentualizzando il livello finale.

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